giovedì 14 febbraio 2013

SONO STANCO

Sono stanco. Non ce la faccio più. Vado a casa.
Non ho voglia di cenare.
Non ho voglia di leggere.
Non ho voglia di guardare la TV.
A dire il vero non ho voglia di niente.

Faccio una doccia: forse i miei pensieri se ne andranno via, così come la schiuma che si scioglie sotto il getto di acqua calda. 
Invece non succede niente.
Sono avvolto nel mio accappatoio, ma continua ad avvolgermi anche l'apatia, che ormai non mi lascia più da mesi.
Non provo più nulla che mi faccia vibrare il cuore, non ho sogni da realizzare, obiettivi da raggiungere...nemmeno semplici cose da fare. 

Voglio sparire.
Voglio morire.
Tanto se mi tolgo dai piedi, non se ne accorge nessuno.
Forse qualcuno rimarrebbe sorpreso, amareggiato, ma tempo una settimana non penserebbe più a me: ognuno è preso dalle sue preoccupazioni quotidiane.

Esco.
E' una notte fresca, di inizio primavera.
Cammino senza meta. 
Non so neanche come sono arrivato fino qui.
Li vedo scendere da un taxi. 
Cosa stanno facendo?
Forse mi sto sbagliando.
Li osservo con più attenzione.
Poi capisco.
Il ragazzo - avrà si e no 15 anni - è su una sedia a rotelle.
Potrebbe essere mio figlio, se mai avessi avuto un figlio...
Il tassista si allontana. La madre spinge la carrozzina fino al portone. 
Gesti tranquilli, dettati dalla consuetudine di una vita in salita.
Io mi sento una merda.
Apre il portone ed emette un verso di sorpresa e rabbia.
Accelero il mio passo, tanto da riuscire a vedere dentro al portone.
Sulla porta dell'ampio ascensore spicca un cartello: "GUASTO".

All'improvviso sento un fremito che mi anima, come non mi succedeva da mesi.
Mi avvicino ed offro il mio aiuto.
Dopo 3 piani di scale sono sudato.
Sono stanco. Non ce la faccio più.
... ho ripreso a vivere!


 

 

 

1 commento:

  1. mi piace che dimostri che in certi momenti, brutti, possa bastare veramente poco... ed è un poco che invece è moltissimo.

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