giovedì 16 maggio 2013

Piccole cose, belle



Il sole velato, una leggera brezza,  la vista incantevole sul golfo, focaccia e vino bianco sotto ad un gazebo a picco sul mare: cosa c'è di più semplice e bello?
E' una tiepida giornata di primavera, davanti ai nostri occhi c'è uno scorcio di mondo che sembra essersi fermato. La chiesetta che si affaccia su un fazzoletto di prato, verdissimo dopo le tante piogge, si trova sul lato opposto di alcune bancarelle con oggetti di artigianato. Tutto intorno famiglie con bambini e passeggini, anziani che parlano in dialetto, voci, risate, schiamazzi, cani.
In un angolino, appena più isolato dal resto,  è li che fa bella mostra di se il   "chiosco della lotteria” , immune al trascorrere del tempo. Passano le stagioni,  gli avventori, le mode ed i pretesti per fare festa, ma il "chiosco della lotteria” resiste e conferma la sua presenza ad ogni sagra di paese.
L'unica cosa che lo rende attuale è il cartellone scritto a mano, con bella calligrafia, che recita:
1 biglietto  1€ - 6 biglietti  5€
Se si potesse tornare indietro di 20 o anche 40 anni, troveremmo gli stessi oggetti, con la sola differenza nelle  quotazioni, più contenute ed in lire.
Una distinta ed arzilla vecchietta si muove con grazia fra montagne di premi, che porge ai ‘fortunati’ vincitori : palloni, centrini e presine (tutte fatte all'uncinetto), borse, apribottiglie, candele, canovacci,  ninnoli colorati di ogni genere; per lo più tutte cose inutili di cui molti si libererebbero facilmente, ma  tutte queste cianfrusaglie  possono regalare un attimo di emozione. I visi di chi inserisce la mano nell'urna mostrano un attimo di gioiosa speranza, nell' attesa di conoscere l'entità del premio.
Fra i bambini c'è chi resta deluso,  chi porge contento alla mamma il nuovo cucchiaio da portata che ha appena conquistato, chi corre felice con il suo nuovo pallone blù, con il solo dubbio di aver scelto il colore più bello, fra gli altri,  gialli e rossi, ancora appesi a far bella mostra di sè.
Quando la sagra è finita, il chiosco è svuotato da ogni oggetto, ma rimane lì in attesa della festa successiva. Chi gli terrà compagnia sono solo un ramo d’edera ed un tralcio di glicine, che dal vicino muretto, si appoggiano sul suo tetto, quasi a proteggerlo.



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