Il sole velato, una
leggera brezza, la vista incantevole sul
golfo, focaccia e vino bianco sotto ad un gazebo a picco sul mare: cosa c'è di
più semplice e bello?
E' una tiepida giornata
di primavera, davanti ai nostri occhi c'è uno scorcio di mondo che sembra
essersi fermato. La chiesetta che si affaccia su un fazzoletto di prato,
verdissimo dopo le tante piogge, si trova sul lato opposto di alcune bancarelle
con oggetti di artigianato. Tutto intorno famiglie con bambini e passeggini, anziani
che parlano in dialetto, voci, risate, schiamazzi, cani.
In un angolino, appena
più isolato dal resto, è li che fa bella
mostra di se il "chiosco della
lotteria” , immune al trascorrere del tempo. Passano le stagioni, gli avventori, le mode ed i pretesti per fare
festa, ma il "chiosco della lotteria” resiste e conferma la sua presenza
ad ogni sagra di paese.
L'unica cosa che lo rende
attuale è il cartellone scritto a mano, con bella calligrafia, che recita:
1 biglietto 1€ - 6 biglietti 5€
Se si potesse tornare
indietro di 20 o anche 40 anni, troveremmo gli stessi oggetti, con la sola
differenza nelle quotazioni, più
contenute ed in lire.
Una distinta ed arzilla vecchietta
si muove con grazia fra montagne di premi, che porge ai ‘fortunati’ vincitori :
palloni, centrini e presine (tutte fatte all'uncinetto), borse, apribottiglie,
candele, canovacci, ninnoli colorati di
ogni genere; per lo più tutte cose inutili di cui molti si libererebbero
facilmente, ma tutte queste
cianfrusaglie possono regalare un attimo
di emozione. I visi di chi inserisce la mano nell'urna mostrano un attimo di gioiosa
speranza, nell' attesa di conoscere l'entità del premio.
Fra i bambini c'è chi
resta deluso, chi porge contento alla
mamma il nuovo cucchiaio da portata che ha appena conquistato, chi corre felice
con il suo nuovo pallone blù, con il solo dubbio di aver scelto il colore più
bello, fra gli altri, gialli e rossi,
ancora appesi a far bella mostra di sè.
Quando la sagra è finita,
il chiosco è svuotato da ogni oggetto, ma rimane lì in attesa della festa
successiva. Chi gli terrà compagnia
sono solo un ramo d’edera ed un tralcio di glicine, che dal vicino muretto, si
appoggiano sul suo tetto, quasi a proteggerlo.
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