sabato 13 aprile 2013

Viaggio in treno

Piove. Il treno corre veloce in questa grigia giornata di aprile. Quest'anno la primavera non vuole proprio arrivare, bisognerà farsene una ragione. 
Il signore al mio fianco si è offerto di versarci il caffè: ha portato un piccolo thermos con bicchierini e zucchero! Tutti abbiamo rifiutato, ringraziando e sorridendo, ma già si è diffuso quello spirito di gruppo, che spesso accompagna i viaggiatori di uno stesso scompartimento. Chi raggiunge la casa di villeggiatura, chi la figlia e nipotini che vivono in un'altra città, chi fa il pendolare abitualmente e chi viaggia occasionalmente per lavoro. Tante diverse motivazioni per trovarsi in questo scompartimento, tanta varietà umana.
Intanto la Liguria scorre davanti al finestrino, come un film in TV; ma questo film, nella sua semplicità, mostra uno spettacolo davvero incantevole. Conosco perfettamente il paesaggio, tuttavia ogni volta ne rimango affascinata e non riesco a distoglierne lo sguardo: da un lato le colline, con ulivi e varia vegetazione, dall'altro il mare, oggi grigio come il cielo, tanto da confondersi in un'unica macchia di colore. Case piccole, medie, grandi sparse ovunque, con i loro colori vivaci. Tutututun, tutututun... il regolare procedere del treno è quasi una ninna nanna, che potrebbe conciliare il sonno, ma ci sono tante cose da osservare, che stuzzicano la mia curiosità: sarebbe uno spreco lasciarsi andare nelle braccia di Morfeo.
Il signore del caffè ha aperto un enorme sacchetto di patatine, che ha nuovamente offerto a tutti. Pur rifiutando, mi sono sentita in dovere di offrigli almeno un tovagliolo di carta, così che si possa pulire le mani. Accettandolo, mi ha ringraziato. Vestito in modo semplice, abbronzatissimo, 40/45 anni?, a giudicare dalle sue mani potrebbe fare il manovale o simili.
Dall'altro lato siedono due uomini anziani. Si assomigliano tantissimo: entrambi viso magro e rugoso, naso aquilino, bocca in giù (si proprio un arco che guarda verso il basso!) e poi... capelli tinti! Si può? Forse è uno dei pochi casi in cui le donne, a parità di situazione, ne escono meglio degli uomini. Alle donne i capelli tinti donano un aspetto più curato, mentre per gli uomini è una cosa che trovo bruttissima: li rende ridicoli! Indossano entrambi un impermeabile beige, sopra a completo giacca e cravatta, nell'insieme due persone distinte. Sono io che li vedo così simili o lo sono davvero? Lo sono davvero! Poco dopo entrambi si alzano per prepararsi a scendere alla prossima stazione. Dalle parole che si scambiano, si comprende che siano fratelli. Unica evidente differenza è l'età: quello sensibilmente più curvo dell'altro deve essere maggiore, almeno di 4/5 anni.
La signora che siede davati a me, con i capelli corti e neri, sparati in su, ha un'aria giovanile, sebbene debba essere sui 60. Indossa gli stivali che portano le ragazzine di oggi, felpa con cappuccio, spilletta con scritta PACE, gioca con il cellulare. A dire il vero sono io che continuo chiamarlo così, perchè io uso davvero un cellulare, che ormai sta per compiere 7 anni! Un record e contemporaneamente il segnale di come io stia diventando 'obsoleta', insieme a lui. Al giorno d'oggi tutti hanno lo 'smartphone' (come quello che sta usando la mia dirimpettaia). Andrà a finire che anche io 'obtorto collo' dovrò adeguarmi. Mentre sono immersa in tutti i miei pensieri, annunciano la mia stazione d'arrivo. Accidenti come sono volate queste 2 ore! Velocemente raccolgo tutte le mie cose, faccio un sorriso e saluto i restanti: buon viaggio!

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