lunedì 15 aprile 2013

DIALOGO


-Come trascorri i pomeriggi?

=Lavoro, mattina e pomeriggio.

-Tutto il giorno? Io non ho mai lavorato! O meglio: è come se avessi lavorato tutta la vita, ma senza mai essere pagata. E cosa fai poi per rilassarti e divertirti?

=Tante cose. Ad esempio leggo, vado al cinema, in palestra, al corso di ballo…  e poi da un po’ di  tempo scrivo. Si,  mi piace scrivere brevi racconti con il computer.

-Racconti? Computer?  E su quali argomenti?

=Quello che capita. Storie inventate, cose viste…

- E scriveresti un racconto anche su di me?

=Certo, nonna! Se lo desideri, volentieri!

-Si ma sai… io non ho avuto una vita interessante, ma una vita normale. A volte ci sono cose anche divertenti e te la passi bene, ma ogni tanto ... mmh che dispiaceri! L’unica cosa vera per tutti, è che la vita vola via in un attimo.  90 anni e se ci penso, mi sembra sia tutto passato così velocemente! Chissà cosa vedranno i vostri figli, se gli capiterà di vivere tutte le trasformazioni che ho visto io.. non riesco nemmeno a immaginarlo… Comunque io di computer non ne so proprio niente. Non so nemmeno a cosa servano. Quando ero giovane io per rilassarmi cucivo; tu sai cucire?

=No, nonna. Sono negata. Anche quando si stacca un bottone non lo attacco volentieri: per un po’ di giorni faccio finta di niente, finchè o lo perdo, oppure mi faccio coraggio e controvoglia lo rimetto al suo posto.

-Io invece cucivo e ricamavo. Quanti lavori ho fatto! C’è stato un momento della mia vita in cui facevo anche tappeti! Mi ricordo che ad un certo punto mi era venuta la ‘mania’ dei tappeti. Piccoli, medi, grandi… un po’ di tutte le misure. Adesso non mi ricordo nemmeno come si facesse. Non mi ricordo più niente…

=Non direi proprio: sei bella lucida!

-So solo che sono piena di ansie ea volte mi prende l'amarezza, per le persone che non ci sono più, per le scelte sbagliate, per le cose che avrei potuto fare meglio...

=Nonna, non dovresti...cerca di vivere serenamente ogni giorno, senza pensare tanto…

-Si fa presto a dire ‘non si dovrebbe’… si fa e basta! L’ansia non si riesce a controllare. Io non ci riesco. Sono molto diversa da quello che vorrei essere…

=Non vedo perché. Sei sempre stata una brava persona… e sei sempre una bella donna! Da chi hai preso gli occhi azzurri?

-Li avevano entrambi i miei genitori. La mamma era una donna gradevole, ma è sempre stata poco appariscente. Era modesta nell’aspetto. Sai un po’ era anche per i tempi: non avevamo soldi da buttare via. Mio padre era davvero un bell’uomo.

=E quando eri giovane, di che colore avevi i capelli?

-Direi castani, tipo i tuoi. Sai: non mi sono mai tinta i capelli! (e lo dice con un certo orgoglio)

=Tu sei vanitosa nonna?

-Oggi non mi sono neanche guardata allo specchio! Fai un po’ tu.

=Hai delle mani morbidissime!

-Per forza: non faccio niente tutto il giorno!!

=Domani sera vado al corso di ballo

-Quando ero giovane io, mi ricordo che a carnevale si ballava. In Quaresima no: solo musica.  Ed è stato al ballo che il nonno si è dichiarato!

=Che bello! Eri felice?

-Si, certo! Sai… non sarà stato un folle amore, ma ci siamo voluti bene tutta la vita e c’è sempre stato grande rispetto e collaborazione. Chissà se mi sarà stato davvero sempre fedele… ma tanto il passato è passato, meglio non pensarci!!

=Che belli i tuoi occhiali.

-Belli, vero?  Avranno 30 anni! Devo avergli cambiato le lenti. Perché poi gli avrò cambiato le lenti…? Non ricordo più. Vedi? Non mi ricordo niente! Ah si, ora  mi viene in mente: si erano rotti gli altri ed allora ho ritirato fuori questi. Dopo 30 anni sono tornati di moda! Ma poi se scrivi non ho mica capito dove lo metteresti il racconto.

=Non ti preoccupare nonna: se scriverò un racconto su di te, te lo leggerò...

-Va bene. Aspetto!

E mi sorride.


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