-Come trascorri i pomeriggi?
=Lavoro, mattina e pomeriggio.
-Tutto il giorno? Io non ho mai
lavorato! O meglio: è come se avessi lavorato tutta la vita, ma senza mai
essere pagata. E cosa fai poi per rilassarti e divertirti?
=Tante cose. Ad esempio leggo, vado al
cinema, in palestra, al corso di ballo…
e poi da un po’ di tempo scrivo.
Si, mi piace scrivere brevi racconti con
il computer.
-Racconti? Computer? E su quali argomenti?
=Quello che capita. Storie inventate,
cose viste…
- E scriveresti un racconto anche su di
me?
=Certo, nonna! Se lo desideri, volentieri!
-Si ma sai… io non ho avuto una vita
interessante, ma una vita normale. A volte ci sono cose anche divertenti e te
la passi bene, ma ogni tanto ... mmh che dispiaceri! L’unica cosa vera per
tutti, è che la vita vola via in un attimo.
90 anni e se ci penso, mi sembra sia tutto passato così velocemente! Chissà
cosa vedranno i vostri figli, se gli capiterà di vivere tutte le trasformazioni che ho visto io..
non riesco nemmeno a immaginarlo… Comunque io di computer non ne so proprio
niente. Non so nemmeno a cosa servano. Quando ero giovane io per rilassarmi
cucivo; tu sai cucire?
=No, nonna. Sono negata. Anche quando si
stacca un bottone non lo attacco volentieri: per un po’ di giorni faccio finta
di niente, finchè o lo perdo, oppure mi faccio coraggio e controvoglia lo rimetto al suo
posto.
-Io invece cucivo e ricamavo. Quanti
lavori ho fatto! C’è stato un momento della mia vita in cui facevo anche
tappeti! Mi ricordo che ad un certo punto mi era venuta la ‘mania’ dei tappeti.
Piccoli, medi, grandi… un po’ di tutte le misure. Adesso non mi ricordo nemmeno
come si facesse. Non mi ricordo più niente…
=Non direi proprio: sei bella lucida!
-So solo che sono piena di ansie ed a
volte mi prende l'amarezza, per le persone che non ci sono più, per le scelte sbagliate, per le cose che avrei potuto fare meglio...
=Nonna, non dovresti...cerca di vivere
serenamente ogni giorno, senza pensare tanto…
-Si fa presto a dire ‘non si dovrebbe’… si
fa e basta! L’ansia non si riesce a controllare. Io non ci riesco. Sono molto
diversa da quello che vorrei essere…
=Non vedo perché. Sei sempre stata una
brava persona… e sei sempre una bella donna! Da chi hai preso gli occhi azzurri?
-Li avevano entrambi i miei genitori. La
mamma era una donna gradevole, ma è sempre stata poco appariscente. Era modesta
nell’aspetto. Sai un po’ era anche per i tempi: non avevamo soldi da buttare
via. Mio padre era davvero un bell’uomo.
=E quando eri giovane, di che colore
avevi i capelli?
-Direi castani, tipo i tuoi. Sai: non mi
sono mai tinta i capelli! (e lo dice con un certo orgoglio)
=Tu sei vanitosa nonna?
-Oggi non mi sono neanche guardata allo
specchio! Fai un po’ tu.
=Hai delle mani morbidissime!
-Per forza: non faccio niente tutto il
giorno!!
=Domani sera vado al corso di ballo
-Quando ero giovane io, mi ricordo che a
carnevale si ballava. In Quaresima no: solo musica. Ed è stato al ballo che il nonno si è
dichiarato!
=Che bello! Eri felice?
-Si, certo! Sai… non sarà stato un folle
amore, ma ci siamo voluti bene tutta la vita e c’è sempre stato grande
rispetto e collaborazione. Chissà se mi sarà stato davvero sempre fedele… ma
tanto il passato è passato, meglio non pensarci!!
=Che belli i tuoi occhiali.
-Belli, vero? Avranno 30 anni! Devo avergli cambiato le lenti. Perché poi gli avrò
cambiato le lenti…? Non ricordo più. Vedi? Non mi ricordo niente! Ah si, ora mi viene in mente: si erano rotti gli altri
ed allora ho ritirato fuori questi. Dopo 30 anni sono tornati di moda! Ma poi
se scrivi non ho mica capito dove lo metteresti il racconto.
=Non ti preoccupare nonna: se scriverò
un racconto su di te, te lo leggerò...
-Va bene. Aspetto!
E mi sorride.
Simply perfect.
RispondiEliminaJe l'adore!