sabato 20 agosto 2016

CI RISIAMO

Qualcosa nel modo in cui camminava  aveva una nota ipnotica, che  incantava gli occhi di chi, distrattamente, li posava sul suo incedere. Sembrava una leonessa che, passo dopo passo, assorta nei suoi pensieri, procedava fiera per la sua strada, incurante di quanto succedesse intorno: un bimbo che faceva un capriccio col nonno, una giovane coppia che passeggiava mano nella mano,  un automobilista che inveiva contro un altro.
Fra sè e sè pensò: "Ci risiamo!".
Il tempo era trascorso velocemente e si trovava di nuovo li, in balia degli eventi e soprattutto della malinconia, compagna fedele delle sue giornate. Detestava l'estate.
Le vacanze si stavano avvicinando a spron battuto e lei non aveva ancora la più pallida idea di dove trascorre quei 15 giorni estivi, oggetto di sogni, desideri e aspettative, da almeno tutti i 6 mesi precedenti.  
La maggior parte dei suo amici e colleghi erano infervorati per questa o quella meta, alcune davvero affascinanti, mentre lei vedeva davanti a sè solo un tunnel, dove camminava da mesi, senza vederne mai l'uscita;probabilmente  se avesse maturato l'idea di "arredarlo" quel tunnel, così come aveva letto in una vignetta su facebook, sarebbe stata meglio.
A essere sinceri di opportunità ne aveva più d'una: Barbara l'aveva invitata nel suo bilocale in Sardegna, Nicolò, come ogni anno, le metteva a disposizione una stanza nella grande casa di Courmayeur, sempre affollata di amici,  e Mauro continuava a pressarla, affichè trascorressero insieme almeno 4 giorni, in una delle più rinomate località della costa azzurra. Nonostante ciò, non sapeva da che parte girarsi, ma probabilmente era più nella sua vita che doveva fare ordine, piuttosto che nei programmi estivi.
Mauro la corteggiava ormai da mesi, era cortese e galante, ma accidenti, a lei proprio non piaceva. Non le suscitava alcuna emozione, se non un leggero aumento della propria autostima, davvero un po' poco per poter ambire a qualcosa di più.
In cuor suo sapeva esattamente cosa desiderare: sarebbe stata volentierissimo anche a casa, purchè con la persona giusta. Ma la persona giusta non c'era e a dirla tutta, non la intravvedeva nemmeno all'orizzonte.Molti anni prima aveva avuto un amore sereno e spensierato, con cui aveva condiviso una estate di lavoro, nelle rispettive occupazioni, con la gioia e la consapevezza di ritrovarsi ogni sera e fare sempre cose piacevoli insieme. Una cena romantica, un ballo improvvisato in ufficio, al suono di quella dolcissima canzone che entrambi adoravano, un aperitivo in riva al mare, un cinema all'aperto, durante il quale lei rimaneva incollata allo schermo, mentre lui non le toglieva gli occhi di dosso, una sagra di campagna con tanto di banda musicale, una gita in moto senza meta, solo per il piacere di stare insieme, vicini, vicini, un giro in città sul bus dei turisti, confondendosi con francesi, spagnoli e tedeschi sbarcati dalla nave da crociera....e così via. Non avevano fatto un giorno di ferie, al di fuori dei week end, ma era stata una estate meravigliosa per entrambi.
La notte poi, dormivano abbracciati, alternando le ore di riposo, a intensi incontri di sesso, che non lasciavano alcun dubbio sul fatto che tra di loro vi fosse una intesa perfetta.
Ma come tutte le belle cose era durata poco.
Alla fine di settembre lui era stato trasferito all'estero e, nonostante i primi tempi avessero provato a coltivare quella relazione, la distanza e le difficoltà avevano giocato a sfavore e non erano riusciti ad arrivare a mangiare il panettone insieme.
Ecco cosa desiderava: non solo emozioni, ma avere certezze e cose semplici da condividere, giorno dopo giorno. Tanto per ritornare sul tema culinario: sapere che avrebbe mangiato insieme allo stesso uomo il panettone a Natale, la colomba a Pasqua ed il gelato d'estate.
Terminate tutte queste riflessioni, nuovamente pensò "Ci risiamo!". Prese il romanzo che stava leggendo e, da sola, si sedette al Bar del Porto e ordinò un gelato.



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