A niente e a tutto.
A niente, se non lo legge nessuno.
A niente, se quello che resta sono solo errori di ortografia.
A niente, se chi lo legge lo giudica: sciocco, banale, autobiografico (in tono dispregiativo), noioso, melenso, inutile.
A qualcosa, se almeno una volta ha strappato un sorriso o una lacrima.
A qualcosa, se ha fatto affiorare ricordi ormai assopiti.
A qualcosa, se ha smosso un po' di curosità, sorpresa, gioia, simpatia, o qualsiasi altra emozione.
A tanto se, anche solo per una volta, ha fatto compagnia, seppure per pochi minuti, facendoci sentire meno soli.
Evviva il blog!
e anche tu sentiti meno sola...
RispondiEliminaBrava!